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Ubicazione: Via LatteaNebulosa ArmstrongSistema Gagarin Primo pianeta

Descrizione[]

Junthor è un grande pianeta roccioso con un'atmosfera densa composta da anidride carbonica e cloro. La superficie è formata principalmente da alluminio con depositi di nichel.

I primi esploratori trovarono le rovine di una civiltà tecnologica nei pressi dell'equatore, presumibilmente la colonia di un'antica specie spaziale. Oltre a enormi arcologie e altre megastrutture abbandonate, però, le rovine non presentarono nulla di interessante. Al centro del sito è presente una colonna le cui iscrizioni sono state un enigma per molti secoli.

Quando le linguiste asari sono riuscite finalmente a tradurle, gli elaborati bassorilievi hanno comunicato il seguente messaggio: "Attraversate queste opere e ammirate la nostra grandezza". Alcune incisioni alla base della colonna, sul lato opposto, hanno il seguente, inquietante significato: "I mostri interiori".

Testo della perlustrazione[]

“Le scansioni hanno rivelato un mercantile danneggiato in orbita intorno a un satellite di Junthor. La squadra di ricognizione non ha trovato segni di vita, ma è riuscita a recuperare uno degli scritti della Matriarca Dilinaga.”

Incarichi[]

Curiosità[]

  • La frase "I mostri interiori" è un omaggio al classico e influente film di fantascienza Il pianeta proibito (in cui si parla più precisamente di "mostri dell'ID"), dove un'antica civiltà di potere inimmaginabile ha dato alla luce dei mostri provenienti dalla propria psiche (che, secondo il modello strutturale della psiche di Sigmund Freud, è composto da Es, Io e Super-Io), ed è stata spazzata via da questi mostri.
  • I bassorilievi sulla colonna portano l'eco del poema di Percy Bysshe Shelley, Ozymandias:

E sul piedistallo, queste parole cesellate:
"Il mio nome è Ozymandias, re di tutti i re:
Ammirate, Voi Potenti, la mia opera e disperate!"
Null'altro rimane. Intorno alle rovine
Di quel rudere colossale, spoglie e sterminate,
Le piatte sabbie solitarie si estendono oltre confine.

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